COVID-19: PUNTI DI VACCINAZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO

Grazie al protocollo sottoscritto da Ministero del Lavoro, Ministero della Salute e tutte le parti sociali (associazioni datoriali e sindacali), anche le realtà produttive verranno coinvolte nella campagna vaccinale.
Le imprese potranno operare:
1) direttamente, offrendo gli spazi aziendali dislocati nei diversi territori come punti di vaccinazione aggiuntivi e impegnandosi alla vaccinazione diretta del personale consenziente;
2) indirettamente, attraverso il ricorso a strutture sanitarie private o dell'INAIL.
1- Vaccinazione diretta negli spazi aziendali
L’iniziativa di vaccinazione è rivolta a tutti i lavoratori, a prescindere dalla tipologia contrattuale che li lega all'azienda, nonché ai datori di lavoro o ai titolari d’impresa.
La vaccinazione non è obbligatoria e verrà pertanto somministrata solo a favore di lavoratrici e lavoratori che ne abbiano fatto volontariamente richiesta.
I datori di lavoro interessati, indipendentemente dalla forza lavoro occupata, devono manifestare la disponibilità ad attuare piani aziendali per la predisposizione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2 (Covid-19) nei luoghi di lavoro. L'iniziativa può essere intrapresa singolarmente o in forma aggregata, con il supporto o il coordinamento delle Associazioni di categoria di riferimento.
Raccolte le adesioni dei lavoratori, i datori di lavoro, anche per il tramite delle rispettive Organizzazioni di rappresentanza, propongono il piano aziendale di vaccinazione all’Azienda Sanitaria di riferimento, specificando il numero di vaccini necessari.
I costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali, ivi inclusi i costi per la somministrazione, saranno interamente a carico del datore di lavoro, mentre la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe/aghi) e la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite sarà a carico dei Servizi Sanitari Regionali territorialmente competenti.
Importante è il supporto fornito dal medico competente al quale spetta informare i lavoratori sui vantaggi e sui rischi connessi alla vaccinazione e sulla specifica tipologia di vaccini, acquisire il consenso informato dei vaccinandi, effettuare il triage preventivo relativo allo stato di salute e registrare le vaccinazioni eseguite mediante gli strumenti messi a disposizione dai Servizi Sanitari Regionali.
Il tutto tutelando la riservatezza dei dati dei lavoratori.
La somministrazione del vaccino dovrà avvenire nel rispetto delle specifiche disposizioni INAIL approvate l'8 aprile 2021 ("Indicazioni ad interim per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 nei luoghi di lavoro") che definiscono la regolamentazione e l'organizzazione delle attività da parte dell’azienda che intende aderire all'iniziativa in particolare con riferimento a:
- - Requisiti dell'azienda
- - Equipaggiamento minimo per la vaccinazione in azienda
- - Formazione e informazione del personale coinvolto
- - Organizzazione della seduta vaccinale
- - Registrazione della vaccinazione
- - Osservazione post vaccinazione
- - Programmazione della seconda dose
Gli spazi destinati all'attività di vaccinazione in azienda, anche appositamente allestiti presso punti vaccinali territoriali approntati dalle Associazioni di categoria di riferimento, potranno essere utilizzati per la vaccinazione di lavoratrici e lavoratori appartenenti anche ad altre aziende (es. coloro che prestano stabilmente servizio per l'azienda utilizzatrice; lavoratrici e lavoratori di altre aziende del medesimo territorio, etc.).
Come stabilito dall’INAIL, la vaccinazione in azienda potrà procedere indipendentemente dall'età dei lavoratori, a patto che vi sia disponibilità di vaccini.
L'attività vaccinale potrà essere condotta anche con personale sanitario adeguatamente formato afferente ad altre strutture sanitarie o liberi professionisti, individuato dal datore di lavoro anche in coordinamento con le Associazioni di categoria di riferimento.
2- Ricorso a strutture sanitarie private o dell'INAIL
In alternativa alla vaccinazione diretta, i datori di lavoro possono rivolgersi a strutture sanitarie private o dell'INAIL.
A tal fine, possono essere stipulate, anche per il tramite delle Associazioni di categoria di riferimento o nell’ambito della bilateralità, specifiche convenzioni con strutture in possesso dei requisiti per la vaccinazione, con oneri a proprio carico.
Resta sempre a carico dei Servizi Sanitari Regionali territorialmente competenti la fornitura dei vaccini.
I datori di lavoro che non sono tenuti alla nomina del medico competente o che non possano fare ricorso a strutture sanitarie private, possono avvalersi delle strutture sanitarie dell’INAIL. In questo caso gli oneri restano a carico dell’INAIL.
Il datore di lavoro, anche attraverso il medico competente, comunica alla struttura sanitaria privata o alla struttura territoriale dell’INAIL il numero complessivo di lavoratrici e lavoratori che hanno manifestato l’intenzione di ricevere il vaccino.
La struttura è tenuta a curare tutti i necessari adempimenti che consentano la somministrazione, ivi compresa la registrazione delle vaccinazioni eseguite mediante gli strumenti messi a disposizione dai Servizi Sanitari Regionali.
Riportiamo in allegato il “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-COV-2/COVID-19 nei luoghi di lavoro”.
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_5383_1_file.PDF
e le “Indicazioni ad interim INAIL per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 nei luoghi di lavoro”.
https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-pubbl-indicazioni-ad-interim-vaccinazi-anti-sars-cov-2.pdf
Per informazioni:
UFFICIO SICUREZZA AMBIENTE IGIENE
tel. 0173/226611
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.