Turismo “sommerso”: il mercato dev’essere uguale per tutti

Il C.I.R. (Codice Identificativo di Riconoscimento) per gli immobili locati con finalità turistiche per periodi inferiori a 30 giorni deve entrare immediatamente in vigore per riportare ordine nel sistema dell'accoglienza turistica delle strutture ricettive.
L'Associazione Commercianti Albesi e il Consorzio Turistico Langhe Monferrato Roero condividono la presa di posizione della Confcommercio regionale piemontese e di Federalberghi Piemonte, in seguito al rinvio dell'applicazione del codice, contenuta nel nuovo regolamento relativo al settore extralberghiero (attuativo della legge regionale 13/2017).
Il codice rappresenta un fondamentale passo nella lotta al sommerso turistico, un fenomeno in pericolosa espansione, che costituisce ormai un giro d'affari importante e danneggia gli operatori regolari della ricettività alberghiera ed extralberghiera. Il nuovo regolamento va dunque attuato nella sua interezza, senza soluzioni di compromesso a favore di coloro i quali intendono continuare ad agire al di fuori delle normali regole amministrative e di mercato.
Chi affitta camere ed appartamenti deve avere l'obbligo di esporre pubblicamente il C.I.R. - anche sui portali online di prenotazione (es. Airbnb) – emergendo così dal “limbo” anche nei confronti delle pubbliche amministrazioni territoriali. I Comuni potrebbero in tal modo esercitare un maggiore controllo sulle attività, sugli immobili, sulle imposte locali e sui flussi di persone che transitano sul proprio territorio.
Anche il turista, verificando la presenza del codice sui portali di vendita on line, sarebbe in grado di valutare la regolarità della sistemazione scelta.
Il fenomeno del “turismo sommerso” è ormai una realtà anche sul nostro territorio dove sfugge all'ufficialità e quindi a tutti gli obblighi di legge, con ovvie ripercussioni sull'evasione fiscale, sulla sicurezza e sulla concorrenza sleale. È un obbligo e un dovere la difesa delle nostre strutture, che si presentano sul mercato con professionalità, attenzione e cura personalizzata dell’ospite, rispettando le regole, investendo, producendo posti di lavoro e che hanno contribuito, insieme a noi, negli anni, a creare i presupposti per lo sviluppo dell'intero comparto turistico, da cui, inevitabilmente, trae vantaggio ora anche quello irregolare.
La Regione Piemonte deve dare piena applicazione alla normativa, compresa quindi l’adozione del C.I.R. in tempi stretti.
Il paradosso di questo fenomeno ricettivo è il suo fondare le proprie basi sulla cosiddetta sharing economy, che presupporrebbe una “condivisione” e una distribuzione della ricchezza, mentre, al contrario, il risultato è la generazione di ingenti flussi di denaro a discapito degli operatori regolari, e che solo in minima parte ricadono sul territorio locale e nazionale, venendo per lo più introitati da colossi con sede all'estero.